“Papale papale”… lessico e modi di dire intorno al Pontefice e al Vaticano
di Redazione | LinguaNel centenario della nascita di Giovanni Paolo II la lezione di italiano della puntata di “L’Italia con voi” del 18 maggio è stata dedicata al lessico del Vaticano, grazie all’intervento della linguista della Dante, Claudia Ballanti, intervistata dalla conduttrice, Monica Marangoni.
Quello legato ai papi e al Vaticano è un lessico universale costituito da parole diffuse in molte lingue del mondo, anche molto lontane da noi. La Chiesa è un’istituzione universale e, in virtù di questa sua universalità, l’italiano, lingua del papa a tutti gli effetti, ha esportato in tutto il mondo moltissime parole religiose.
Lo stesso vocabolo papa è presente persino nella lingua swahili. Il papa è capo della Chiesa Cattolica e vicario di Cristo in terra. Già in greco papa significava padre, tanto è vero che il papa è anche chiamato Santo Padre, ovvero, in senso metaforico, padre della Chiesa Cattolica e di tutti i fedeli che ne fanno parte.
In tono più solenne un appellativo che viene dato al papa è quello di Pontefice, o Sommo Pontefice. Si tratta di una parola molto interessante le cui origini sono state ricordate dallo stesso papa Francesco in uno dei suoi primi discorsi: il pontefice è letteralmente colui che costruisce ponti (pontem facere) in questo caso metaforici tra Dio e l’uomo.
Esistono poi diversi proverbi, locuzioni e modi di dire usati in altri ambiti tra i più conosciuti: “a ogni morte di papa” , ovvero qualcosa che avviene molto raramente; altro modo di dire è la ripetizione dell’aggettivo papale (che da solo significa “relativo al papa”) in “papale papale” ovvero esplicito, diretto, senza troppi giri di parole; si parte in questo caso dal presupposto che il papa sia sempre portatore di verità e ciò che dice si dimostra trasparente e chiaro.
Una novità assoluta è la formula di “papa emerito”, emersa in seguito alla rinuncia di Benedetto XVI. Emerito è un aggettivo che ha origine nel mondo romano, in ambito militare: emerito era il soldato che aveva terminato degnamente la propria carriera militare e veniva congedato con ricompense ed onori. Oggi emerito è molto diffuso nei contesti accademici dove si parla spesso di “professori emeriti”, come titolo per gli accademici che si sono distinti nella loro carriera e hanno lasciato una grande eredità di studi.
Infine un piccolo punto sulla parola conclave che indica quell’assemblea di cardinali che si riunisce per eleggere il nuovo papa: è un momento solenne, privato, e indica un luogo chiuso; la parola stessa viene da cum clavem, ovvero chiuso a chiave.
Ogni lunedì e giovedì un esperto linguista della Società Dante Alighieri partecipa alle puntate di “L’Italia con voi” per proporre percorsi tra le parole, nel tempo e nello spazio, dai dialetti delle regioni italiane alla presenza dell’italiano nel mondo fra tradizione, presente e passato della nostra lingua |
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Claudia Ballanti (1988), laureata in Linguistica italiana presso l’Università “La Sapienza” di Roma con Luca Serianni, dal 2010 collabora con la Società Dante Alighieri. Ha insegnato italiano a stranieri presso il Centro Astalli di Palermo e attualmente insegna nella scuola secondaria di primo grado. Dal 2013 partecipa come esperta di lingua italiana alla rubrica curata dalla Dante Alighieri per i programmi Community e L’Italia con voi trasmessi da Rai Italia.